La storia

Il senso della storia, non solo il rivivere il passato, ma la ricerca, le ipotesi, le testimonianze, il riprendere un pensiero interrotto dallo scorrere del tempo.

L’esempio scelto è il cosiddetto quadrato magico di SATOR.

La Storia – pastello, gesso Lefranc Bourgeois, acrilico su carta applicata su cartone alveolare –
pannelli cm 50 x 50 distanziati di cm 30,9 . Realizzato nel la prima metà del 2020.

IL QUADRATO MAGICO DI SATOR

Il quadrato di Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, nell’ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra e viceversa. L’iscrizione è stata oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, ma il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri, nonostante le numerose ipotesi formulate. Disponendo le parole su una matrice quadrata, si ottiene una struttura che ricorda quella dei quadrati magici di tipo numerico. Le cinque parole si ripetono se vengono lette da sinistra a destra e dall’alto al basso oppure da destra a sinistra e dal basso in alto. Al centro del quadrato, la parola TENET forma una croce palindromica. Gli esemplari più antichi e più celebri sono quelli rinvenuti durante gli scavi di Pompei, incisi sicuramente prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Si osservi che moltissimi esemplari sono stati rinvenuti in edifici religiosi cristiani e non se ne conoscono di antecedenti l’era cristiana (la diffusione del cristianesimo a Pompei prima dell’eruzione è documentata archeologicamente). L’iscrizione continua a comparire inspiegabilmente nei siti archeologici più disparati d’Europa. Siti appartenenti, peraltro, ad epoche estremamente diversificate: dall’età paleocristiana e bizantina a quella medioevale, sino a esemplari moderni. Alcuni ritengono che l’iscrizione abbia testimonianze anche in medio Oriente e in epoche precedenti al cristianesimo.

IL SIGNIFICATO DEL QUADRATO MAGICO DI SATOR

Lo straordinario enigma del quadrato di Sator, a cominciare dalle origini incerte e le difficoltà di studio, riguarda altresì il dibattito circa la significazione. Nonostante numerosi approfondimenti filologici, è lecito affermare che nessun studioso sia ancora riuscito a comprenderne con certezza la funzione. Se proviamo a tradure letteralmente le parole del quadrato, oteniamo risultati come questi: Iddio (SATOR, il creatore), domina e regge /TENET), le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro). Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO è parola di origine celtica il cui significato è simile a carro) dirige (TENET) con perizia (OPERA) le ruote (ROTAS, qui le ruote stanno a significare le orbite dei corpi celesti. Il significato delle parole del quadrato è stato fonte di interpretazioni molto diverse, che hanno portato a significati complessivi della frase totalmente inconciliabili. Una di queste interpretazioni porta a ordinare le lettere in modo da formare una croce con le parole pater noster. Avanzano due A e due O che possono essere interpretate come Alfa e Omega, simboli cristiani di inizio e fine.

LA RAPPRESENTAZIONE DEL QUADRATO DI SATOR

Se si sostituiscono i numeri alle lettere si noterà che sono stati utilizzati 8 elementi:

Nell’elaborazione che ho realizzato le lettere si trovano all’interno di 3 forme geometriche; cerchio, quadrato, triangolo equilatero. Ho scelto di utilizzare 3 forme perché il 3 è considerato il numero perfetto oltre che simbolo della Trinità nella cristianità. Sostituendo i numeri alle forme si noterà che la lettura è sempre palindromica anche se, ovviamente, con una scansione di lettura diversa rispetto a SATOR. Il rapporto tra forme e quadrato che le contiene è determinato dalla costante di Pitagora.

Le lettere sono state colorate utilizzando 7 colori. Ho scelto di utilizzare 7 elementi perché 7 è il numero della completezza. Nelle Sacre Scritture è simbolo di Dio, della sua perfezione e completezza. 7 è il numero basilare nell’Apocalisse di Giovanni. Sostituendo i numeri ai colori si noterà che anche questi sono palindromici, ovviamente anche in questo caso con una lettura diversa dalle lettere essendo 7 elementi e non 8. Da notare che tra i colori primari è racchiuso il relativo colore secondario che si ottiene dalla loro mescolanza. Al centro il nero, inteso come somma di tutti i colori dal punto di vista chimico e loro assenza dal punto di vista fisico.

Anche le forme sono state colorate utilizzando 7 colori e anche in questo caso la lettura è palindromica e diversa dai precedenti. Anche in questo caso tra i primari sono presenti i relativi secondari. Importante: il colore di ogni forma è complementare a quello della lettera che contiene.

PERCHE’ DUE PANNELLI, UNO NERO E UNO BIANCO

Nero e bianco non solo come assenza o somma dei colori, come tutto e niente, ma anche come Alfa e Omega, inizio e fine (la temporalità, la storia), riferimento ad un’ipotesi di lettura “cristiana” del quadrato SATOR. Il pannello nero contiene al centro la lettera bianca su cerchio nero. Al contrario il pannello bianco contiene al centro la lettera nera su cerchio bianco.

Le foto sono state realizzate dall’amico Toni Buso.