I MOMENTI PIU’ BELLI DELLE NOSTRE VITE

Nel 2014 ho chiesto ai miei studenti diciottenni se mi potevano rappresentare, in un cartoncino quadrato con il lato di otto centimetri, il momento più bello della loro vita. Un momento intenso, felice, che ricordavano con grande piacere. La tecnica e le modalità di realizzazione erano completamente libere e potevano spaziare dal segno più astratto alla rappresentazione più realistica. L’esecuzione doveva essere anonima e libera e non erano obbligati a farlo, era un favore personale che mi facevano.

Ho raccolto così ventun momenti di felicità, attimi di forte intensità che rappresentano ventun mondi diversi. Non dovevano essere necessariamente “belli”, ma dovevano testimoniare un momento bellissimo. Ogni vita è un mondo intero e qui abbiamo un insieme di positività, di vite, di esperienze: un vero universo.

Io mi sono limitato a mettere insieme e mostrare, far vedere. Il mio solo intervento operativo e stato l’esecuzione delle cornici, i riquadri che solitamente hanno la funzione di amplificare la valenza dell’opera. Con questo intervento pongo anche un polemico interrogativo: l’opera artistica è il prodotto che viene rappresentato o la modalità di presentazione? Questo in riferimento a tante recenti esposizioni “artistiche” dove le modalità espositive sono prioritarie rispetto ai contenuti.