Sono contrario all’uso inopportuno degli anglismi. In questo caso il titolo si riferisce ad una frase in lingua inglese che si trova in una targa a San Francisco, nel quartiere di Castro. Ho preferito essere diretto nel riferimento.
L’opera è una riflessione sull’amore. Nel suo senso completo.
A San Francisco ho trovato una targa dedicata ad un certo Leonard Matlovich, un veterano della guerra in Vietnam. La traduzione suona un po’ così: “Quando ero nell’esercito mi hanno dato una medaglia per aver ucciso due uomini e mi hanno destituito per averne amato uno“
“Love” è stata presentata il 30 luglio del 2016 nell’Atelier n. 3, nella vecchia casa colonica disabitata di Povegliano. Realizzata su un supporto deteriorabile e destinata a perdersi nel tempo. L’evento durante il quale è stata presentata è servito a fissarla nella memoria dei presenti.
Realizzata con acrilici su supporto gessoso della Lefranc & Bourgeois su una impostazione compositiva bastata su rapporti armonici, privilegiando il rapporto aureo. I colori sono sei come nella bandiera LGBT: ai lati partono dall’alto con il rosso e nelle frasi con il verde, mantenendo però lo stesso ordine. In questo modo la frase ha un colore complementare a quello a lato.
Originariamente la bandiera LGBT aveva otto colori: i due colori mancanti, il turchese e il rosa, incorniciano il nome di Matlovich, in bianco come simbolo di purezza e somma dei colori dal punto di vista fisico.